“Che il mondo del vino sia variegato e pieno di personaggi del tutto particolari non è una scoperta. Ma ci sono uomini che definire “personaggi” è quasi riduttivo, la definizione può apparire inappropriata e dare l’idea di qualcosa di costruito, giusto per fare colpo, per assecondare un appetito collettivo di novità e stravaganze.
Alfonso Rinaldi è sicuramente fra questi. Le passioni rappresentano la sua vera essenza: il rock, quello storico dei Led Zeppelin e dei Rolling Stones lo scopri subito andandolo a trovare nella sua cascina di Suno, nel novarese, te ne parla a 75 anni con l’entusiasmo di un ragazzo, ti mostra con orgoglio i suoi LP ormai introvabili.
Ma la passione che lo guida da sempre è l’amore incondizionato per la sua vigna, un ettaro e mezzo di greco novarese, altrimenti detto “erbaluce”. Anzi, altrimenti NON detto, visto che i produttori di Erbaluce di Caluso sono riusciti ad ottenere l’esclusiva del nome in etichetta. Nonostante sia la provincia di Novara che quella di Torino producano vino 100% erbaluce, solo il Caluso Docg può menzionarlo in etichetta. Eppure Alfonso è stato fra i primi in assoluto, nelle colline novaresi, a produrre un vino da erbaluce, quando non lo conosceva nessuno. Fra l’altro non poter menzionare la varietà utilizzata sulle bottiglie significa non dare la possibilità ai consumatori di essere informati, di sapere cosa stanno bevendo.
Ma tant’è Alfonso se n’è fatta una ragione, consapevole che quello che conta davvero è la qualità che trovi al suo interno. E poi la sua vigna è unica, un piccolo cru in collina dal fantastico nome “Costa di sera dei Tabacchei“. Difficile dimenticarlo, soprattutto se lo hai visto, se hai osservato Alfonso come se lo coccola, come sia riuscito in tanti anni a creare un ecosistema perfetto, dove vigneto e prato sono in totale armonia. Vicino c’è il bosco e non è raro vedere caprioli e conigli selvatici, soprattutto con le prime nebbie del mattino. E poi ci sono i capperi, incredibile ma vero, una pianta che da sempre richiama la Sicilia e Pantelleria, ma che qui sembra essersi acclimatata perfettamente.”
La vigna è rivolta verso il tramonto con una superficie vitata di 1,5 ettari. Il vitigno è Erbaluce al 100%, come da disciplinare. I trattamenti utilizzati rientrano nella lotta integrata, usando solo concimi organici e non chimici. Sono pertanto banditi i diserbanti e lo sfalcio è completamente meccanico. La potatura verde e la raccolta delle uve è rigorosamente manuale selezionando i grappoli migliori mentre la vinificazione avviene totalmente in acciaio per mantenere intatte le caratteristiche della varietà.

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