Come nacquero i biscotti di Monferrato
La storia narra che una sera nel 1878, usciti dal Bottegone, lo storico locale dove trascorreva le serate con gli amici, il Sig. Rossi e i suoi compagni, non ancora soddisfatti, decisero di prolungare la serata. Domenico propose di rifugiarsi nel suo laboratorio di via Paleologi e per l’occasione, mentre gli amici proseguivano con i festeggiamenti, improvvisò una nuova ricetta. Evidentemente i compari apprezzarono perché da lì in avanti non si smise più di produrre e mangiare questi nuovi biscotti.
Altre curiosità
Nel 1890 il sindaco di Casale Monferrato riconobbe al Rossi la paternità dei Krumiri dopo vari premi e dal 1972 i biscotti sono protetti anche da un brevetto. Sono stati inclusi tra i Prodotti Agroalimentari Tradizionali (P.A.T.) piemontesi. Prendono nome dalla parola Crumiro, che significa lavoratore non aderente ad uno sciopero, a sua volta la parola deriva dalla bellicosa tribù tunisina dei Khumir, che diede pretesto alla Francia per invadere la Tunisia nel 1881. È probabilmente in ricordo di Vittorio Emanuele II, morto quell'anno, che i Krumiri presero la tipica forma rassomigliante ai suoi baffi.
Tradizione antica
Dal 1800 a oggi la ricetta è stata sempre gelosamente custodita fra le mura del piccolo borgo di Parona. Vengono impiegati ingredienti di prima qualità, rispettando la tradizione fin qui pervenuta, per donare al palato un sapore antico, ma sempre gradito.
Li avete provati con vini dolci?
Si sposano a meraviglia coi vini dolci o liquorosi, forse perché sulle colline del Monferrato, crescono le viti fra le più pregiate. Tanti grandi vini formano con i Krumiri un'armonia perfetta.
Ingredienti
Farina di frumento, burro, zucchero, uova, emulsionante (lecitina di soia), miele, agenti lievitanti (difosfato disodico, carbonato acido di sodio, amido di frumento), aromi. Può contenere tracce di frutta a guscio e prodotti derivati.